Quando la forma riflette la sostanza

Quando la forma riflette la sostanza

A palline o tubulari? Di consistenza dura oppure morbida? Descrivere al medico l’aspetto delle feci, se da un lato può essere imbarazzante, dall’altro offre al curante una buona chiave di lettura per capire come funziona il nostro intestino.

Esiste infatti uno strumento diagnostico, chiamato scala di Bristol, creato ad hoc per classificare la forma e la consistenza delle feci e in base a queste risalire al tipo di problematiche intestinali che vi sono dietro. L’aspetto e la solidità delle feci correlano infatti con il tempo di permanenza di queste nel colon e possono pertanto dare indicazioni sul tipo di alimentazione e sulla presenza o meno di disfunzionalità del tratto gastroenterico.

La scala Bristol classifica le feci in 7 categorie, per ciascuna delle quali viene indicata la causa. Per esempio feci a “palline” o a noduli, separati tra loro e difficili da evacuare sono espressione di una condizione di stitichezza, così come lo sono le sembianze a “salsiccia” in cui si riconoscano grumi uniti tra loro. Al contrario frammenti morbidi con bordi frastagliati sono indicativi di un’eccessiva motilità intestinale e della probabile presenza di uno stato infiammatorio. Di recente è stata validata anche una versione della scala a specifico uso pediatrico.
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