Alla scoperta dell’intestino: il mondo dopo lo stomaco

L’intestino è composto da tante regioni. Scopriamo la prima, un’area molto breve, tanto da essere stata battezzata anticamente proprio in virtù della sua scarsa lunghezza: solo dodici dita messe in fila. È il duodeno.

Nonostante la sua dimensione ridotta (dodici dita sono circa 25-30 centimetri) il duodeno è molto importante: in questo tratto a forma di C e abbastanza capiente (il diametro medio è di 47 mm) continua infatti la digestione iniziata sin dal primo istante in cui il cibo è arrivato in bocca. La poltiglia alimentare, dopo essere stata aggredita da parte degli acidi dello stomaco, arriva infine ad una porta ad anello che si apre e si chiude ad intermittenza: questa valvola – il piloro - conduce proprio al primo tratto di intestino tenue.

Qui il cibo si prende una piccola pausa. Grazie al piloro, infatti, gli alimenti digeriti arrivano nell’intestino a poco a poco, cosicché le pareti del duodeno riescono a lavorarlo con enzimi e succhi digestivi essenziali. Arriva a questo livello, direttamente dal fegato, la bile, che emulsiona i grassi permettendo così un loro rimescolamento e una maggiore vulnerabilità nei confronti degli enzimi del succo pancreatico che si riversa anch’esso nel duodeno tramite un dotto specifico. Inoltre, il cibo viene ulteriormente digerito anche da altri secreti, come quelli delle ghiandole intestinali del Brunner.

Oltre a digerire il cibo, il duodeno contribuisce anche a mescolare il materiale, secerne ormoni e possiede una prima fondamentale attività immunitaria in grado di far fronte a eventuali patogeni ingeriti.

Insomma, si può dire che il primo intestino finisca il lavoro della digestione. Passati questi 25-30 centimetri di intensa attività, quel che resta del cibo arriva infine a una fessura che lo conduce verso le altre regioni dell’intestino tenue, il cosiddetto digiuno e l’ileo: il regno cioè dei villi intestinali, sede del primo assorbimento dei nutrienti.