Quando l’intestino rallenta va rinnovato
Forse non sarà semplice ricorrervi, ma il trapianto di flora batterica intestinale è sicuramente un metodo efficace per risolvere i problemi di stitichezza.
Uno studio condotto in diverse università della Cina che ha infatti documentato come il trapianto di microbioma in pazienti affetti da stipsi sia in grado di normalizzare il transito intestinale e migliore la sintomatologia da stipsi.
Il trapianto di microbioma consiste nel prelevare la flora microbica intestinale ottenuta, dopo opportuna purificazione, dalle feci di un donatore sano e nel trasferirla - per bocca o per via rettale - in un individuo affetto da un disturbo gastrointestinale o da una patologia comunque correlata a un’alterazione della popolazione batterica “buona” che risiede nel tubo digerente. Nello studio in oggetto gli studiosi hanno sottoposto al trapianto 52 pazienti affetti da stitichezza e per 6 mesi ne hanno monitorato gli effetti.
Dopo l’intervento i ricercatori hanno osservato una velocizzazione del transito intestinale, prima rallentato, e una normalizzazione della frequenza delle evacuazioni con conseguente miglioramento dei sintomi; questi risultati sono stati più marcati nei primi 3 mesi successivi al trapianto, attenuandosi nel lungo periodo.
I risultati ottenuti - concludono i ricercatori - indicano che il trapianto di microbioma fecale rappresenta attualmente una delle opzioni terapeutiche più interessanti per la cura di diversi disturbi gastrointestinali (e non solo), anche se occorre ancora perfezionarne la metodologia al fine di ottimizzare i risultati.