Storia di un boccone di cibo

Storia di un boccone di cibo

Cosa accade al cibo dopo essere stato masticato e inghiottito? Quanto alberga nei diversi stadi del sistema digerente? E quali settori sono cruciali per la digestione e l’assorbimento?

Il viaggio del cibo nel corpo umano dell’intestino è un lungo itinerario che parte dalla bocca e arriva fino alle tortuosità dell’intestino, popolate da trilioni di microrganismi utilissimi. Un viaggio affascinante.

Proviamo a seguirlo. Il viaggio del cibo inizia nella bocca, dove denti, lingua e saliva si alleano per triturarlo e scioglierlo in una poltiglia grossolana, chiamata bolo. È un’operazione che di solito non richiede più di un minuto, dopo di ché il grumo viene spedito giù per il tubo liscio e morbido dell’esofago.

La discesa è breve, trenta secondi al massimo, e termina di fronte alla porta d’ingresso dello stomaco: la valvola cardias. Qui il cibo staziona per un tempo variabile.

Possiamo immaginare lo stomaco come una sacca rugosa, chiusa da ambo le estremità. È una fabbrica chimica, che ha per scopo demolire il bolo in una poltiglia acida. Per farlo si avvale di succhi gastrici, estremamente corrosivi.

Il cibo, in realtà, sa essere molto resistente: allo stomaco servono 1-2 ore per lavorare i carboidrati, 3-4 per le proteine e 5 o più per i grassi. Solo i liquidi scorrono via in pochi minuti, poiché non è compito dello stomaco assorbirli.

Una volta trasformato in poltiglia, il cibo, che ora prende il nome di chimo, passa attraverso la valvola del piloro e scende nell’intestino tenue. Aggredito dai succhi del pancreas e del fegato, il cibo viene ulteriormente scomposto, mentre i movimenti delle pareti dell’intestino lo spingono sempre più giù, verso la selva di villi - minuscoli ripiegamenti di pelle - che avranno il compito di assorbirlo.

Sono circa 10 le ore che impiega il nostro boccone per completare il viaggio e raggiungere l’intestino crasso. Questo rappresenta solo gli ultimi due metri di viscere, ma è assai prezioso. Qui viene assorbita l’acqua e i microbi scompongono le ultime particelle indigerite. Ciò che rimane, è compattato nelle feci e accompagnato gentilmente al portone d’uscita: l’ano.

Per superare quest'ultima fase, al cibo potrebbero occorrere dalle 48 alle 72 ore. Sono tempistiche indicative, poiché variano molto da individuo a individuo.

Perché una mela o un panino o una bistecca di carne completino definitivamente il loro viaggio nelle viscere degli esseri umani ci potrebbero volere, perciò, fino a 2 o 3 giorni.


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